Be', che dire? Se lo stesso regista ha detto che questo cortometraggio rimane fondamentalmente un mistero per lui, come posso contraddirlo? Non ci provo nemmeno :-)
Ahahah... è vero! A ogni modo, come potrai immaginare, io l'ho apprezzato fondamentalmente per questa sua essenzialità nella messa in scena. Tre luoghi (il bar, la stazione, il museo) di molteplici osservazioni, da cui se ne deduce un tentativo della protagonista d'immedesimarsi negli stati d'animo di chi si trova in quell'istante di fronte; la scena della stazione per esempio, mi ha colpito che la scena sia volutamente girata con la camera tremolante, che accompagna il pianto del tizio seduto sulla panchina...
Be', che dire? Se lo stesso regista ha detto che questo cortometraggio rimane fondamentalmente un mistero per lui, come posso contraddirlo? Non ci provo nemmeno :-)
RispondiEliminaAhahah... è vero! A ogni modo, come potrai immaginare, io l'ho apprezzato fondamentalmente per questa sua essenzialità nella messa in scena. Tre luoghi (il bar, la stazione, il museo) di molteplici osservazioni, da cui se ne deduce un tentativo della protagonista d'immedesimarsi negli stati d'animo di chi si trova in quell'istante di fronte; la scena della stazione per esempio, mi ha colpito che la scena sia volutamente girata con la camera tremolante, che accompagna il pianto del tizio seduto sulla panchina...
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