31/03/14

Short plays


In vista della coppa del mondo, più di trenta registi hanno aderito a un progetto ideato da Daniel Gruener intitolato, emblematicamente, Short plays, che pare consistere in un'antologia di cortometraggi che abbiano in sé un qualche rimando - anche analogico - al gioco del calcio. Tra gli altri* aderenti al progetto si segnalano Apichatpong Weerasethakul (Blissfully yours, Tropical Malady, Syndromes and a century, Mysterious object at noon, Mekong hotel, Lo zio Boonmee che si ricorda delle sue vite precedenti), Carlos Reygadas** (Post tenebras lux, Battaglia nel cielo, Japon, Stellet licet), Gaspar Noé (Enter the void) e Victor Kossakovsky (¡Vivan las antipodas!). La distribuzione della pellicola avverrà tramite network e molto probabilmente sarà ne stampato anche un blu-ray.

* Vincent Gallo, Carlos Moreno, Fernando Eimbcke, Sebastian Cordero, Brit Duane Hopkins, Mascha Halberstad, Buthina Cannan Koury, Kiki Sugino, Dorris Dorrie, Yang Ik-june, Bobo Jelcic, Abner Benaim, Rune Denstad Langlo, Juan Carlos Valdivia, Emnet Mulugueta, Menelaos Karamaghilois, Felipe Gomez Torres, Alejandro Valle, Pablo Fendrik, Pablo Stoll, Matias Cruz, Faouzi Bensaidi,Luca Lucini, Pedro Amorim.
** Che tra l'altro aveva già girato un documentario sul calcio.

25/03/14

Bal(l)ade #1: Germania anno zero

Fuses

Carolee Schneemann
Usa, 1967 | 22 minuti | 1.33:1

Le performance sessuali dell'artista Carolee Schneemann ed il suo amante James Tenney, intrappolati in un caleidoscopio di luci, colori e flash, che si alternano rapidamente a immagini di un passato gioioso, deteriorato dall'effetto invecchiamento dato alla pellicola. Graffiante e controverso, riporta immediatamente alla memoria i lavori di Stan Brackage. Porno psichedelico!

22/03/14

Journey to the West (Xi You)

Tsai Ming-liang
Taiwan, 2014 | 56 minuti | 1.85:1

Continua l'esplorazione del personaggio monacale di Lee Kang-sheng iniziata con Walker, e continua perché, nonostante i movimenti e le parole abbiano trovato una propria, naturale fine, rimane il silenzio di quella fine, la stasi che segue un addio... review

16/03/14

Echi #4 | Aristotele e il cinema contemplativo


«Se dunque la felicità è un'attività conforme a virtù, logicamente essa sarà conforme alla virtù superiore; e questa sarà la virtù della parte migliore dell'anima. Sia dunque essa l'intelletto oppure qualcosa d'altro, che per natura appaia capace di comandare e guidare e avere nozione delle cose belle e divine o perché esso stesso divino o perché è la parte più divina di ciò che è il, noi, comunque la felicità perfetta sarà l'attività di questa parte, conforme alla virtù che le è propria. Che essa sia l'attività contemplativa è stato detto. E ciò apparirà concordare sia con ciò che s'è detto prima sia con la verità. Noi infatti possiamo contemplare più di continuo di quanto non possiamo fare qualsiasi altra cosa. Pensiamo poi che alla felicità debba essere congiunto il piacere e si conviene che la migliore delle attività conformi a virtù è quella relativa alla sapienza; sembra invero che la filosofia apporti piaceri meravigliosi per la loro purezza e solidità; ed è logico che il corso della vita sia più piacevole per chi conosce che non per chi ancora ricerca il vero. E l'autosufficienza di cui abbiamo parlato si troverà soprattutto nell'attività contemplativa. Infatti è pur vero che dei mezzi necessari al vivere hanno bisogno sia il sapiente, sia il giusto, sia gli altri uomini; tuttavia, una volta che siano stati provvisti sufficientemente di essi, il giusto ha ancora bisogno di persone ch'egli possa trattare giustamente e con le quali esser giusto, similmente anche l'uomo moderato e il coraggioso e ciascuno degli altri uomini virtuosi; l'uomo sapiente, invece, anche da se stesso potrà contemplare, e ciò tanto più, quanto più è sapiente; forse è meglio se ha dei collaboratori, ma tuttavia egli è del tutto autosufficiente. Inoltre sembra che l'attività contemplativa sia la sola ad essere amata per se stessa; infatti da essa non deriva alcun altro risultato all'infuori del contemplare, mentre dalle attività pratiche ricaviamo sempre qualcosa, più o meno importante, oltre all'azione stessa.» (Arisotele, Etica nicomachea)

Cosa può un corpo? #1 | La demora






11/03/14

L'occhio della bestia. Il sussurro dell'uomo

L'oscurità che ha avvolto la notte lascia spazio all'aurora, e il silenzio del bosco è rotto dal rumore dell'ascia che spezza gli arbusti. L'epilessia si manifesta lì, nella solitudine della radura, e la cinepresa accompagna il sussultare del corpo riverso nella neve. Poi, lo sfinimento, l'offuscamento della vista, mentre il cavallo bianco è lì, e sembra osservare l'accaduto. L'occhio del cavallo, un flebile sussurro nel suo orecchio...

Un Lac (Philippe Grandrieux)